Introduzione
La passeggiata dell'ex ferrovia delle Dolomiti è una delle più apprezzate di Cortina, sia in estate che in inverno. Il percorso segue l’ex tracciato ferroviario che collegava Dobbiaco a Calalzo, attraversando Cortina da nord a sud. Scopriamo insieme tutte le varianti di questa piacevole passeggiata!
L'ex ferrovia
Il percorso dell'ex ferrovia è una strada sia ciclabile che pedonale, ma interdetta agli automezzi, che attraversa Cortina per tutta la sua lunghezza. Si tratta di una piacevole camminata adatta a tutti, su strada asfaltata ed illuminata, con un dislivello trascurabile per tutta la sua lunghezza e con diversi punti d'accesso lungo tutto il paese.
Vista la sua posizione centralissima, viene utilizzata da moltissime persone sia come passeggiata turistica, che per spostarsi all'interno del paese. Oltre che dai pedoni, l'ex ferrovia viene utilizzata anche dai ciclisti amatoriali, tra cui quelli che percorrono la Lunga Via delle Dolomiti o la Monaco Venezia, due dei percorsi per biciclette più panoramici dell'intero arco alpino.
... l'ex ferrovia delle Dolomiti viene mantenuta con cura...
Lungo il tragitto dell'ex ferrovia troverete diverse panchine, oltre a tre fontane per dissetarsi. Questo percorso è di grande importanza per la comunità locale, per questo motivo viene mantenuto con cura: in estate l’erba lungo i margini della carreggiata viene tagliata, in inverno la neve viene regolarmente rimossa.
Per rendere più leggibile l'articolo lo abbiamo suddiviso in tre capitoli. Iniziamo andando in direzione sud, verso Zuel, da cui si può proseguire fino a San Vito di Cadore ed oltre:
Il secondo capitolo descrive la camminata nella direzione opposta, verso nord, per poi uscire verso Fiames e proseguire fino al parcheggio del Parco delle Dolomiti d'Ampezzo, da cui partono molte escursioni. Da qui, in circa trenta minuti, potrete raggiungere anche il parcheggio per Malga Ra Stua. Parleremo di tutte queste varianti nel capitolo seguente:
Anche l'ultimo capitolo è dedicato alla camminata in direzione nord, ma restando sul tracciato dell'ex ferrovia, fino a raggiungere Ospitale e Cimabanche, sul confine tra il Veneto e l'Alto Adige:
Verso Zuel
Mappa
Percorso
In questo capitolo descriviamo la camminata dell'ex ferrovia in direzione sud; la nostra destinazione è l'ex casello ferroviario di Zuel, mentre il punto di partenza è il centro di Cortina d'Ampezzo. Si tratta una passeggiata è accessibile tutto l'anno, poiché in inverno viene regolarmente pulita dai mezzi spazzaneve.
La camminata si svolge su strada asfaltata ed illuminata, senza dislivelli per tutta la sua lunghezza ed è adatta a tutti, anche a persone anziane e bambini piccoli. Questa tratta dell'ex ferrovia dispone di numerose panchine per riposarsi, oltre a due fontane con acqua potabile per rinfrescarsi.
Abbiamo voluto iniziare la passeggiata nel centro di Cortina, ai piedi del Campanile. Da qui dovete salire lungo la strada perpendicolare a Corso Italia, via Ventinove Maggio. Al termine della salita attraversate la strada e girate a destra per raggiungere la partenza della Funivia Faloria.
Una volta alla partenza della Funivia Faloria, proseguite lungo il ponte in ferro che sovrasta la strada statale. Da qui avrete un punto di vista inedito sul fiume Boite e la circonvallazione di Cortina.
La passeggiata prosegue lieve, incrociano via Menardi e, successivamente, svoltando leggermente verso destra. Qui si trova la prima fontana del tragitto, esattamente in questo punto.
Proseguendo lungo l'ex ferrovia arriverete ad incrociare Via Faloria, per proseguire lungo un rettilineo perfettamente dritto. Alla fine del rettilineo un paio di curve vi segnaleranno l'ingresso in località Cojana, nel Sestiere di Zuel.
Qui potreste considerare una piccola deviazione, scendendo a destra, verso il Bar Toto, un locale molto piacevole, dove bere qualcosa o mangiare un ottimo panino davanti ad un panorama mozzafiato.
Proseguendo lungo l'ex ferrovia delle dolomiti incontrerete la seconda fontana e quindi un semaforo, che vi permetterà di attraversare la strada statale in totale sicurezza. Da qui la strada prosegue immersa nel verde, verso l'abitato di Zuel ed il Trampolino olimpico Italia.
La passeggiata prosegue costeggiando gli ampi prati di Peziè, che offrono splendidi panorami sul Monte Faloria, l'Antelao e le Cinque Torri. Fino a qui, la passeggiata dovrebbe avervi impegnato per circa trenta minuti.
Quando, alla vostra sinistra, apparirà il Rosapetra Spa Resort, un grande albergo con piscina e terrazza solarium con vista sulle Tofane, sarete ufficialmente entrati nel villaggio di Zuel. Da qui continuate sempre dritti, seguendo le indicazioni del percorso ciclopedonale. Attraverserete la strada comunale due volte, per poi vedere apparire, in lontananza, il casello di Zuel.
L'ex casello di Zuel, è una vecchia fermata della ferrovia delle Dolomiti. Venne inaugurata nel 1921 e restò in funzione fino al 1964. Se volete maggiori informazioni sul treno delle Dolomiti, ne parliamo più in basso, nel capitolo "storia della ferrovia".
La camminata, fino a questo punto, è stata di tre chilometri e mezzo e dovrebbe avervi impegnato per circa un'oretta. Per tornare verso il centro di Cortina potete ripercorre i vostri passi, oppure valutare di prendere l'Autobus n°2. A Zuel ci sono due fermate, la prima è nella parte centrale, la seconda, preferibile, è sulla strada statale.
Se volete camminare ancora un po' avete diverse opzioni. La più ovvia è di proseguire verso sud, seguendo la Lunga Via delle Dolomiti finché ne avrete voglia, San Vito di Cadore dista all'incirca otto chilometri, ma l'ex ferrovia continua ben oltre.
... la Lunga Via delle Dolomiti arriva fino a Calalzo di Cadore...
Per evitare di camminare sulla statale, quando finiscono le protezioni, vi consigliamo di scendere a destra, verso Pian da Lago. Arrivati all'incrocio svoltate a sinistra, seguendo le indicazioni della Lunga Via delle Dolomiti.
Se preferiste un percorso più montano, potreste andare a visitare il Lago Pianozes. È una camminata molto bella, un po' più impegnativa, che vi occuperà per circa un'ora e mezza. Ne abbiamo parlato approfonditamente nella pagina di seguito:
Verso Fiames
Mappa
Percorso
In questo capitolo descriviamo la passeggiata dell'ex ferrovia in direzione nord, prenderemo l'uscita verso Fiames, per poi proseguire verso il punto informazioni di Pian de Loa e, successivamente, al Parcheggio Sant'Uberto.
La passeggiata è adatta a tutti, anche a persone anziane e bambini piccoli. Si svolge su strada parzialmente asfaltata ed illuminata, che non presenta particolari dislivelli, almeno fino a Fiames. Il primo tratto, asfaltato, dispone di numerose panchine per riposarsi, una fontana con acqua potabile per rinfrescarsi, ed è accessibile sia in estate che in inverno. La seconda parte, su ghiaia, può essere percorsa solo in estate, perché in inverno viene convertita in pista per lo da sci di fondo.
La camminata ha inizio nel centro di Cortina, davanti all'Hotel Ciasa Lorenzi, che si trova proprio all'imbocco del tracciato dell'ex ferrovia delle Dolomiti.
Seguendo le indicazioni della Ciclabile delle Dolomiti, prendete il percorso ciclopedonale in direzione Ospitale e Cimabanche. La strada prosegue lieve e sempre ben segnalata attraversando Cianderies, dove sorgono alcune delle case più prestigiose di Cortina.
Dopo aver attraversato la strada, nei pressi di Verocai, le case cominceranno a diradarsi, lasciando spazio agli ampi prati di Cademai, nel Sestiere di Chiave.
Un po' dopo aver attraversato il sottopassaggio, alla vostra destra, vedrete la fontana del Codivilla, il nome le è stato dato perché si trova all'altezza dell'ospedale che, per l'appunto, si chiama Codivilla. Qui finisce la tratta di competenza del Comune di Cortina per cui, da questo punto in poi, non sarà più presente l'illuminazione notturna e non verrà garantito lo sgombero della neve. La passeggiata, per ora, dovrebbe avervi impegnato per circa trenta minuti, con una distanza di un chilometro e mezzo.
Proseguendo oltre gli edifici si faranno sempre più radi, lasciando il posto al bosco. Dopo circa un chilometro troverete una sbarra che blocca il passaggio alle auto. Questo segnerà anche il passaggio dal fondo asfalto a strada bianca.
Poco dopo aver attraversato la sbarra, un incrocio vi farà scegliere se scendere verso Fiames o proseguire verso Cimabanche. In questo capitolo ci dirigeremo a sinistra, verso Fiames, mentre vedremo la strada verso Ospitale e Cimabanche nel prossimo capitolo.
Dopo aver imboccato la strada verso sinistra, seguite le indicazioni del Sentiero 211, in direzione Fiames e Pian de ra Spines. Si tratta di un piacevole sentiero boschivo, che costeggia la strada statale.
Al prossimo incrocio tenete di nuovo la sinistra, seguendo le indicazioni per Lago Ghedina e Cianderou. Questa è solo una delle molte strade che portano a Fiames dall'ex ferrovia. Abbiamo optato per questa variante in quanto permette di raggiungere la partenza di altre piacevoli escursioni, che vi descriveremo proseguendo nella lettura.
Superata la sbarra che blocca l’accesso ai veicoli, attraversate la strada statale, prestando molta attenzione alle automobili che transitano ad alta velocità. Dirigetevi quindi verso il Camping Olimpia, di cui dovete imboccare la strada di accesso.
Poco prima di raggiungere il ponte sul fiume Boite, prendete il sentiero sulla destra, quello segnalato dal cartello Pian de ra Sia e dalle indicazioni per il Bar Albergo Fiames.
Il sentiero, dopo un breve tratto nel bosco, attraversa un parcheggio di ghiaia, per poi rientrare nel bosco, fino a raggiungere il Bar Albergo Fiames. Questo parcheggio è anche il punto di partenza delle navette per Malga Ra Stua, un agriturismo immerso nel verde. Arrivati all'hotel, la camminata dovrebbe avervi impegnato per circa un'ora e mezza, per una distanza di quasi cinque chilometri.
Se siete stanchi potete tranquillamente fermarvi qui, l'Hotel Fiames è un piacevole locale dove mangiare o bere qualcosa in un ambiente conviviale. Nei periodi di bassa stagione consigliamo di telefonare prima, per verificare l'effettiva apertura del locale.
Se non volete più camminare, dietro il Bar Albergo Fiames si trova un piazzale, dove potrete trovare il capolinea dell'Autobus n°1. Potreste considerarlo come alternativa per tornare in centro.
Nel caso in cui abbiate ancora voglia di passeggiare, potreste tornare verso Cortina seguendo una strada alternativa. Vi ricordate il ponte nei pressi del campeggio? Da lì parte una camminata molto bella che, da Fiames, porta a Cadin di Sopra. Se volete maggiori informazioni, ne parliamo nella pagina di seguito:
Se volete continuare ad inoltrarvi verso nord di Fiames, ci sono diverse destinazioni interessanti lungo la valle.
Dirigetevi dietro l'albergo, dove troverete una sbarra ed un cartello Bosco dell'impero Q. 1295m, Felizon, Pian de Ra Spines e Val di Fanes. Da qui potete imboccare la strada pedonale, larga e pianeggiante, che si inoltra nel bosco.
Camminerete a fianco della pista dell'ex aeroporto per circa un chilometro, fino a raggiungere le sponde del fiume Boite, che vi farà compagnia per qualche centinaio di metri, prima di entrare nuovamente nel bosco.
Durante le giornate più calde, molti approfittano di queste sponde per prendere il sole ed organizzare dei picnic, potreste prendere spunto.
La passeggiata si conclude dopo due chilometri, tutti pianeggianti, nei pressi del parcheggio gratuito del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo e la casetta delle informazioni del Parco.
Da qui partono diverse escursioni, come ad esempio quella di Pian de ra Spines, che potreste valutare come alternativa per il ritorno. Si tratta di una camminata molto bella e rilassante, che vi riporterà fino al ponte nei pressi del Camping Olimpia passando dall'altro lato del fiume Boite. Ne parliamo approfonditamente nella pagina di seguito:
Per chi fosse interessato, la strada prosegue oltre la casetta delle informazioni, in direzione del parcheggio Sant'Uberto. Una volta arrivati al cartello del Ponte Felizon tenete la destra, seguendo le indicazioni verso la Val di Fanes.
Seguite la strada asfaltata per circa un chilometro, fino a raggiungere l'incrocio segnalato dal cartello Laštié Q. 1350m. A questo punto dovrete abbandonare la strada asfaltata e seguire la strada in ghiaia, che sale in direzione Sant'Uberto.
La salita prosegue abbastanza ripida per circa cinquecento metri, fino a quando vedrete apparire la strada statale sopra di voi. Proseguite ancora qualche metro, fino a raggiungere il cartello Sant'Uberto Q. 1411m. Svoltate infine a destra, seguendo le indicazioni per Malga Ra Stua e Val Salata, per raggiungere il Parcheggio Sant'Uberto.
Questa non è una meta particolarmente interessante di per sé, ma è il punto di partenza per raggiungere Ra Stua e le rovine del Castello di Podestagno. La prima è una gita decisamente impegnativa se siete partiti dal centro, consideratela solo se siete dei camminatori accaniti, ma la seconda potrebbe essere l'ideale se avete voglia di camminare ancora un'oretta. Ne parliamo nella pagina seguente:
Dal Castello di Podestagno, è possibile ricongiungersi all'ex ferrovia per proseguire in direzione Ospitale e Cimabanche, ma ne parleremo nel prossimo capitolo.
Verso Ospitale
Mappa
Percorso
Anche in questo capitolo descriviamo la camminata dell'ex ferrovia in direzione nord, rimanendo però sulla strada principale. La nostra prima destinazione è Ospitale, per poi proseguire fino a Cimabanche, mentre il punto di partenza rimane sempre il centro di Cortina d'Ampezzo.
Si tratta di una camminata decisamente semplice, ma piuttosto lunga, su strada bianca e senza particolari dislivelli. È particolarmente indicata per essere affrontata in bicicletta, purché sia una mountain bike o una gravel.
La passeggiata, nella sua interezza, non è consigliabile a persone anziane e bambini piccoli, anche se è sempre possibile percorrerla solo in parte. Il primo tratto, fino al Codivilla, è accessibile per tutto l'anno, mentre la seconda parte può essere percorsa solo in estate, in quanto in inverno è attraversata dalle piste da sci di fondo. Il primo tratto dell'ex ferrovia è dotato di numerose panchine per riposarsi, oltre ad una fontana con acqua potabile per rinfrescarsi.
La camminata ha inizio vicino alla stazione delle corriere, di fronte all'Hotel Ciasa Lorenzi, che sorge proprio all'imbocco del tracciato dell'ex ferrovia.
Seguite le indicazioni per Ospitale e Cimabanche, lungo il percorso ciclopedonale della Ciclabile delle Dolomiti. Il tragitto è sempre ben segnalato, prestate attenzione solo ai punti le strade comunali incrociano l'ex ferrovia, in ogni caso dovrete andare sempre dritto. A mano a mano che camminerete lascerete la zona centrale del paese alle vostre spalle e le case inizieranno a ridursi di numero.
Dopo una mezz'oretta di cammino, alla vostra destra, vedrete la fontana del Codivilla, che deve il suo nome all'ospedale Codivilla Putti, che si trova poco più in alto. Qui termina la tratta di competenza del Comune di Cortina, da questo punto in poi non sarà più presente l'illuminazione notturna e non verrà garantito lo sgombero della neve.
La passeggiata dell'ex ferrovia si inoltra nel bosco per circa un chilometro, quando una sbarra che blocca il passaggio alle auto segnerà il passaggio da asfalto a strada bianca. Dopo averla superata, proseguite mantenendo la destra, seguendo le indicazioni verso Ospitale e Cimabanche. La strada prosegue con una pendenza leggera e costante.
Lungo l'ex ferrovia sono ancora presenti i caselli ferroviari dove sorgevano le fermate, come quello di Fiames, ma purtroppo sono inaccessibili e disabitati.
Quando il bosco inizierà a diradarsi, davanti a voi si aprirà uno splendido panorama su Fiames, il Col Rosà ed il Pomagagnon, oltre che una vista privilegiata sul colle dove il Castello di Podestagno sovrastava la valle sottostante.
Al rientro nel bosco, alcuni ruderi di cemento anticiperanno l'ingresso nella prima delle due gallerie, quella più lunga ed illuminata artificialmente. Non è necessaria una torcia frontale, ma fate attenzione all'abbaglio, potreste non vedere una bicicletta che arriva in velocità.
Superata la galleria, un alto ponte in legno vi permetterà di attraversare il Ru Felizón. Le protezioni sono molto sicure e generose, ma tolgono un po' di atmosfera al ponte. Se soffrite molto di vertigini, vi consigliamo di evitare di guardare in basso.
Poco dopo il ponte, una deviazione ben segnalata vi permetterà di visitare le rovine del Castello di Podestagno. Se siete soddisfatti della vostra camminata, potrebbe essere una piacevole conclusione. Nel caso in cui siate interessati, la segnaletica per raggiungerlo è fatta molto bene.
Se avete ancora voglia di camminare potete proseguire verso Ospitale; imboccate la seconda galleria, molto più breve e non illuminata. Proseguite poi nel bosco lungo quello che è probabilmente il tratto più piacevole della passeggiata, immerso nella natura e con piacevoli scorci sul fiume Ru Felizón.
Proseguite per altri due chilometri, fino a raggiungere l'ex casello di Ospitale, che purtroppo si presenta in evidente stato di abbandono.
Poco sopra di voi si trova il Ristorante Ospitale, dove potreste fermarvi a mangiare o bere qualcosa. Per raggiungerlo potreste pendere la strada verso sinistra, ma vi suggeriamo di proseguire ancora un centinaio di metri, in quanto c'è un sentiero, sempre a sinistra, che vi permetterà di raggiungerlo senza dover camminare sul ciglio della strada statale. Va detto che è piuttosto ripido, ma molto breve.
Di fronte al ristorante potrete trovare una fontana con acqua potabile e la Chiesa di Ospitale di San Nicolò e San Biagio, una piccola cappella di grande fascino, nota per essere l’edificio più antico della valle d’Ampezzo. In bassa stagione è meglio telefonare, per verificare l'effettiva apertura del locale.
... il ristorante Ospitale è rinomato per essere la locanda più antica d'Italia...
Avendo già camminato per circa tre ore, per una distanza di quasi dieci chilometri, potreste tranquillamente considerare conclusa la vostra escursione.
Se siete in bicicletta o volete camminare ancora qualche chilometro, magari per raggiungere il confine tra il Veneto e l'Alto Adige, potete proseguire oltre, in direzione Cimabanche. L'ex ferrovia costeggia la strada statale per quasi quattro chilometri, passando accanto al Lago de Rufiedo e al Lago Negro, due piccoli laghi paludosi e non balneabili.
Successivamente la strada costeggia l'ex polveriera militare di Cimabanche, prima di raggiungere l'omonimo Chalet Passo Cimabanche. Non abbiamo mai mangiato nel ristorante, anche se nei periodi di alta stagione è abbastanza affollato, vi consigliamo leggere qualche recensione prima di provarlo.
L'ex ferrovia prosegue in direzione Dobbiaco e ancora oltre, fino a Lienz, in Austria, ma arrivati qui potreste considerarvi più che soddisfatti, anche perché dovete ancora tornare a Cortina.
Se siete stanchi potreste valutare il ritorno con i mezzi pubblici, prendendo il Bus 445 da Dobbiaco a Cortina. Considerate che ne passa solo uno ogni due ore circa, quindi non è una soluzione ideale. In questo sito sono presenti gli orari.
Storia della ferrovia
La Ferrovia delle Dolomiti era una ferrovia di montagna a scartamento ridotto che collegava Calalzo di Cadore a Cortina d’Ampezzo e Dobbiaco. Questa linea ferroviaria, lunga circa 65 km, fu attiva dal 1921 al 1964.
L’idea di costruire una ferrovia che collegasse la nostra valle al resto della penisola nacque alla fine del diciannovesimo secolo, ma i lavori iniziarono solo durante la Prima Guerra Mondiale, per garantire l’approvvigionamento delle guarnigioni.
La ferrovia fu inaugurata ufficialmente nel 1921 e contribuì allo sviluppo turistico di Cortina e delle Dolomiti. La linea attraversava paesaggi spettacolari, con numerosi ponti e gallerie, mostrando diversi scorci mozzafiato delle Dolomiti.
Nonostante il suo successo iniziale, negli anni '50 la competizione con il trasporto su strada e i costi di manutenzione portarono alla sua chiusura definitiva, nel 1964. Oggi i vecchi percorsi della ferrovia sono stati trasformati in piste ciclabili e percorsi turistici, come la pista ciclabile delle Dolomiti, oppure ospitano gare sciistiche come la Granfondo Dobbiaco Cortina
Conclusione
Sperando che la passeggiata dell'ex ferrovia vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potrete trovare altre bellissime escursioni, a Cortina e dintorni, cliccando qui.
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