Percorso
Mappa
Introduzione
Quella che porta al Rifugio Fodara Vedla da Malga Ra Stua è una bellissima escursione che, attraversando due parchi naturali, permette di raggiungere uno dei rifugi d'alta quota più caratteristici dell'Alto Adige.
La gita può essere trovata nella Cartina Tabacco 003 - Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane e sale lungo il Sentiero 9. In alternativa, potete seguire il nostro tracciato su Google Maps cliccando qui.
Si tratta di una gita abbastanza lunga, anche se di facile percorrenza. Il dislivello è concentrato principalmente in una sola salita. Pur essendo fattibile senza troppe difficoltà da una persona con allenamento medio, è sconsigliata a chi accompagna bambini piccoli o soffre di mobilità ridotta.
Escursione
L'escursione al Rifugio Fodara Vedla ha inizio nel parcheggio di Malga Ra Stua, che può essere raggiunto a piedi, in auto o con la navetta. Se vi servono maggiori informazioni su come salire fino a qui, ne parliamo dettagliatamente nel capitolo "come arrivare".
Se volete fare colazione o bere un caffè, approfittate di Malga Ra Stua, in quanto, da qui al Rifugio Fodara Vedla, non ci saranno altre strutture ricettive.
Lasciandovi la malga alle spalle, prendete la strada in ghiaia che si addentra nei pascoli, lungo il Sentiero, in direzione: Rifugi, Val Salata e Ciampo de Croš.
La strada prosegue per circa quindici minuti, attraversando splendidi prati dove, nei mesi estivi, è possibile anche incontrare alcune mucche al pascolo.
Questi animali, abituati alla presenza delle persone, vanno comunque trattati con rispetto. Se per caso una mucca dovesse avvicinarsi, probabilmente sta soltanto cercando del cibo. Se non volete essere disturbati, vi consigliamo di ignorarla completamente, senza guardarla, e lei farà lo stesso con voi.
Questo tratto di strada si conclude a Ciampo de Croš, un grande pascolo erboso, facilmente riconoscibile dalla presenza di un incrocio e dall'omonima baita, che potete vedere in lontananza davanti a voi.
Da qui, dovrete prendere la strada a sinistra, attraversando il ponticello e seguendo il Sentiero 9 in direzione Rifugio Fodara Vedla, Lavinores. Preparatevi, perché vi aspetta l'unica salita ripida della gita, in cui saranno concentrati gran parte dei quattrocento metri di dislivello positivo dell'escursione.
Affrontate la salita senza fretta, cercando di mantenere un passo costante. Vi assicuriamo che salirete velocemente di quota, senza fare troppa fatica.
Dopo circa trenta minuti avrete raggiunto un'altitudine di tutto rispetto, come potrete vedere dal panorama che si staglia sotto di voi.
Da qui la strada prosegue lieve, senza grossi dislivelli, attraversando prima il bosco e, successivamente, lasciando spazio ad ampi panorami sulle vette dolomitiche del comprensorio.
Ad un certo punto la strada svolta gradualmente verso destra, costeggiando il piccolo Lago di Rudo. Si tratta di un laghetto effimero, che si crea in primavera con lo scioglimento della neve, per poi sparire appena le risorse idriche fornite dal disgelo si esauriscono.
Poco prima di raggiungere il rifugio, senza nemmeno accorgervene, attraverserete il confine tra Veneto e Trentino Alto Adige. Il confine è segnato da due tabelle in legno, una installata dal Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane, l'altra dal Parco Naturale di Fanes, Sennes e Braies.
Da qui mancano solo dieci minuti di cammino per raggiungere il Rifugio Fodara Vedla, che si nasconde subito dietro l'orizzonte, alla sinistra del sentiero che si staglia davanti a voi.
Proseguendo, se guardate verso sinistra, dovreste iniziare a vedere il rifugio, leggermente più in basso rispetto al punto dove state camminando. L'escursione si conclude qui e dovrebbe avervi impegnato per circa un'ora e mezza.
Al rifugio abbiamo mangiato gli immancabili canederli al formaggio, pressati, su letto di cavolo cappuccio, ma se vi piace la cucina tradizionale altoatesina, avrete solo l'imbarazzo della scelta.
Se il Rifugio Fodara Vedla non è di vostro gradimento, o se c'è troppa confusione, potreste sempre valutare di tornare indietro e mangiare a Malga Ra Stua. La discesa dovrebbe impegnarvi per circa un'ora, se la fame vi permette di resistere, potrebbe essere un'ottima alternativa.
Curiosità
Il Rifugio Fodara Vedla nacque come accampamento della prima guerra mondiale, ma nel 1923 venne rilevato da Hans Mutschlechner ed utilizzato come malga per il bestiame. In seguito all'arrivo del turismo, la malga venne convertita in struttura ricettiva, con camere e cucina. Ad oggi il rifugio è ancora gestito dalla famiglia Mutschlechner, giunta alla quarta generazione.
Per indicare il WC non vengono utilizzati i classici simboli per gli uomini e le donne, bensì un sistema molto più caratteristico, con i camosci. Il bagno degli uomini è identificato con il camoscio maschio, riconoscibile dalle corna e dalla barba, il bagno delle donne con il camoscio femmina, senza corna e senza barba. In realtà ci risulta che anche le femmine del camoscio abbiano le corna, ma abbiamo preferito essere discreti e non chiedere la situazione familiare degli esemplari ritratti...
Il termine Fodara deriva dal ladino e significa letteralmente pascolo delle pecore. Esistono altri esempi simili, come ad esempio Fedarola a Cortina o Fedares in Val Badia.
Se volete allungare un po' la gita, potreste approfittare per visitare il Rifugio Sennes che, da qui, dista circa cinquanta minuti. Rispetto a dove siete arrivati, oltrepassate il rifugio e prendete il Sentiero 7. Dopo pochi minuti prendete la scorciatoia a destra, sempre lungo il Sentiero 7 e proseguite fino raggiungere il Rifugio Sennes Si tratta di un tragitto tutto in leggera salita, sempre ben segnalato. Se volete avere un'idea del percorso, cliccando qui è possibile vederlo su Google Maps, mentre, da qui, è possibile scaricare il tracciato GPX dell'escursione. Una volta raggiunto Sennes, potrete tornare facilmente a Ra Stua seguendo la nostra pagina sull'escursione da Malga Ra Stua al Rifugio Senes, che potrete trovare qui:
Come arrivare
Per raggiungere Malga Ra Stua, in bassa stagione, il modo più semplice usare l'automobile. Dal centro di Cortina è necessario raggiungere il parcheggio Sant'Uberto, conosciuto da molti col nome di tornichè. Da qui dovrete proseguire lungo la strada asfaltata, abbastanza stretta e ripida, in direzione della malga. Qui troverete il parcheggio gratuito dove potete lasciare il vostro veicolo.
Considerate che Ra Stua è il punto di partenza di molte escursioni, per questo motivo è consigliabile arrivare la mattina presto, per non trovare tutti i posteggi occupati. Dal centro di Cortina, il tragitto vi occuperà all'incirca venticinque minuti.
La salita verso la malga, nei mesi di luglio e agosto, viene chiusa al traffico e viene attivato un servizio navette, ad un costo di circa 10€ a persona. In questo caso dovrete lasciare l'automobile nell'ampio parcheggio gratuito di Fiames, da cui potrete comodamente prendere la navetta. Anche qui è meglio arrivare la mattina presto, per non trovare tutti i posti auto occupati. Prima di dare per scontata la presenza dei mezzi, chiedete sempre una conferma. Se in stazione non hanno risposte, in centro c'è un Ufficio per le Informazioni Turistiche che saprà aiutarvi.
Purtroppo non esistono mezzi pubblici che arrivano direttamente a Malga Ra Stua. In alta stagione, quando ci sono le navette, potete prendere il bus urbano n°1 che parte dalla Stazione di Cortina d'Ampezzo, e scendere alla fermata del campo sportivo di Fiames. Una volta attraversata la strada, troverete il punto di partenza delle navette. Per acquistare i biglietti del bus, potete rivolgervi alla biglietteria della stazione. Attenzione, in quanto potrebbe chiudere per la pausa pranzo. Il biglietto della navetta si compra direttamente a Fiames.
Se non avete la macchina potreste considerare di prendere un Taxi. Da Cortina a Malga Ra Stua il costo sarà, approssimativamente, di 50€. Se è attivo il servizio navetta potreste scendere a Fiames, per un costo approssimativo di 30€. I prezzi potrebbero variare molto, sia per il tipo di mezzo che per il numero di persone, chiedete sempre un preventivo. I Taxi si trovano sia in Piazza Roma che alla stazione delle corriere, oppure potete cliccare qui per il loro sito ufficiale.
Anche se questa gita è già piuttosto lunga, potreste voler raggiungere Malga Ra Stua a piedi. L'escursione vi impegnerà per un'ora e mezza, con una lunghezza di circa tre chilometri.
Se decidete di salire a piedi, vi consigliamo di leggere la nostra pagina sulla gita che, dal parcheggio Sant'Uberto, vi porterà alla malga. La trovate qui sotto:
Per qualsiasi dubbio possiate avere, potete consultare l'ufficio per le informazioni turistiche che si trova in centro.
Informazioni utili
La gita che porta al Rifugio Fodara dovrebbe essere affrontata solo in estate. In inverno il tracciato non viene battuto né con gattidelle nevi, né con motoslitte, quindi diventa molto difficile percorrerlo in sicurezza, pur non venendo chiuso. I mesi più indicati per l'escursione sono quelli che vanno tra maggio e novembre. Si tratta di una stima leggermente cautelativa, ma purtroppo non è possibile sapere in anticipo quando nevicherà o quando la neve si scioglierà.
Se decidete di mangiare in rifugio, di solito, le strutture sono aperte per gran parte dell'anno. Se non volete avere brutte sorprese, nei momenti di bassa stagione è sempre meglio telefonare, per verificare l'effettiva apertura.
Quando andate in gita, consigliamo sempre di usare un abbigliamento adeguato, a partire dalle scarpe, che devono essere robuste. Portate sempre uno zaino con almeno un po' di acqua, una merendina ed una giacca per la pioggia. Se non siete abituati alle escursioni, prima di avventurarvi vi consigliamo di leggere i nostri consigli per una gita piacevole e senza imprevisti:
Vogliamo sottolineare che, nei parchi Dolomitici, ci sono delle regole da rispettare. Le principali sono:
- È severamente vietato accendere fuochi.
- È severamente vietato raccogliere piante e fiori.
- È vietato il campeggio libero.
- È vietato abbandonare immondizie.
- È obbligatorio tenere gli animali domestici al guinzaglio.
Quando affrontate un'escursione, prestate sempre attenzione. CiaoCortina non può essere ritenuta responsabile per eventuali variazioni, disguidi, errori, danni a cose, persone o inconvenienti che potrebbero verificarsi lungo il percorso. Per maggiori informazioni, cliccate qui.
Conclusione
Sperando che questa gita da Ra Stua a Fodara Vedla vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potrete trovare altre bellissime escursioni, a Cortina e dintorni, cliccando qui.
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