Gita a Cortina: a Fodara da Ra Stua

Un'escursione che, da Malga Ra Stua, porta al Rifugio Fodara Vedla. Una gita lunga, ma non difficile, attraverso il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo ed il Parco Naturale Fanes Senes e Braies.

Percorso

Punto di partenza: Ra Stua
Destinazione: Fodara Vedla
Lunghezza percorso: 5 chilometri per l'andata
Dislivello positivo: 400 metri
Durata: 1 ora e mezza per l'andata

Mappa

Mappa della gita.

Introduzione

Quella che porta al Rifugio Fodara Vedla da Malga Ra Stua è una bellissima escursione che, attraversando due parchi naturali, permette di raggiungere uno dei rifugi d'alta quota più caratteristici dell'Alto Adige.

Fodara Vedla vista dall'alto.

La gita può essere trovata nella Cartina Tabacco 003 - Cortina d'Ampezzo Dolomiti Ampezzane e sale lungo il sentiero 9. In alternativa, potete seguire il nostro tracciato su Google Maps cliccando qui.

Tabacco 1:25.000 Carta 003

Si tratta di una gita abbastanza lunga, anche se di facile percorrenza. Il dislivello è concentrato principalmente in una sola salita. Pur essendo fattibile senza troppe difficoltà da una persona con allenamento medio, è sconsigliata a chi accompagna bambini piccoli o soffre di mobilità ridotta.

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Escursione

L'escursione al Rifugio Fodara Vedla ha inizio nel parcheggio di Malga Ra Stua, che può essere raggiunto a piedi, in auto o con la navetta. Se vi servono maggiori informazioni su come salire fino a qui, ne parliamo dettagliatamente nel capitolo "come arrivare".

Il piazzale adiacente alla Malga Ra Stua.

Se volete fare colazione o bere un caffè, approfittate di Malga Ra Stua, in quanto, da qui al Rifugio Fodara Vedla, non ci saranno altre strutture ricettive.

La Malga Ra Stua.

Lasciandovi la malga alle spalle, prendete la strada in ghiaia che si addentra nei pascoli, lungo il sentiero, in direzione: Rifugi, Val Salata e Ciampo de Croš.

La sbarra dove ha inizio l'escursione verso il Rifugio Fodara Vedla.

La strada prosegue per circa quindici minuti, attraversando splendidi prati dove, nei mesi estivi, è possibile anche incontrare alcune mucche al pascolo.

La strada in direzione Ciampo de Croš.

Questi animali, abituati alla presenza delle persone, vanno comunque trattati con rispetto. Se per caso una mucca dovesse avvicinarsi, probabilmente sta soltanto cercando del cibo. Se non volete essere disturbati, vi consigliamo di ignorarla completamente, senza guardarla, e lei farà lo stesso con voi.

Mucca al pascolo.

Questo tratto di strada si conclude a Ciampo de Croš, un grande pascolo erboso, facilmente riconoscibile dalla presenza di un incrocio e dall'omonima baita, che potete vedere in lontananza davanti a voi.

L'ampio prato di Ciampo de Croš.

Da qui, dovrete prendere la strada a sinistra, attraversando il ponticello e seguendo il sentiero 9 in direzione Rifugio Fodara Vedla, Lavinores. Preparatevi, perché vi aspetta l'unica salita ripida della gita, in cui saranno concentrati gran parte dei quattrocento metri di dislivello positivo dell'escursione.

La strada prima della salita verso Fodara.

Affrontate la salita senza fretta, cercando di mantenere un passo costante. Vi assicuriamo che salirete velocemente di quota, senza fare troppa fatica.

La salita verso il Rifugio Fodara Vedla.

Dopo circa trenta minuti avrete raggiunto un'altitudine di tutto rispetto, come potrete vedere dal panorama che si staglia sotto di voi.

Il prato di Ciampo de Croš visto da sopra.

Da qui la strada prosegue lieve, senza grossi dislivelli, attraversando prima il bosco e, successivamente, lasciando spazio ad ampi panorami sulle vette dolomitiche del comprensorio.

Prato d'alta quota.

Ad un certo punto la strada svolta gradualmente verso destra, costeggiando il piccolo Lago di Rudo. Si tratta di un laghetto effimero, che si crea in primavera con lo scioglimento della neve, per poi sparire appena le risorse idriche fornite dal disgelo si esauriscono.

Lago di Ludo in alta quota.

Poco prima di raggiungere il rifugio, senza nemmeno accorgervene, attraverserete il confine tra Veneto e Trentino Alto Adige. Il confine è segnato da due tabelle in legno, una installata dal Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane, l'altra dal Parco Naturale di Fanes, Sennes e Braies.

Il confine tra Veneto e Trentino Alto Adige.

Da qui mancano solo dieci minuti di cammino per raggiungere il Rifugio Fodara Vedla, che si nasconde subito dietro l'orizzonte, alla sinistra del sentiero che si staglia davanti a voi.

La strada verso il rifugio Fodara.

Proseguendo dovreste iniziare a vedere il rifugio, leggermente più in basso rispetto al punto dove state camminando. L'escursione si conclude qui e dovrebbe avervi impegnato per circa un'ora e mezza.

Il rifugio visto dall'alto.

Al rifugio abbiamo mangiato gli immancabili canederli al formaggio, pressati, su letto di cavolo cappuccio, ma se vi piace la cucina tradizionale altoatesina, avrete solo l'imbarazzo della scelta.

Canederli pressati con cappuccio al rifugio Fodara Vedla.

Se il Rifugio Fodara Vedla non è di vostro gradimento, o se c'è troppa confusione, potreste sempre valutare di tornare indietro e mangiare a Malga Ra Stua. La discesa dovrebbe impegnarvi per circa un'ora, se la fame vi permette di resistere, potrebbe essere un'ottima alternativa.

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Curiosità

Il Rifugio Fodara Vedla nacque come accampamento della prima guerra mondiale, ma nel 1923 venne rilevato da Hans Mutschlechner e utilizzato come malga per il bestiame. In seguito all'arrivo del turismo, la malga venne convertita in struttura ricettiva, con camere e cucina. Ad oggi il rifugio è ancora gestito dalla famiglia Mutschlechner, giunta alla quarta generazione.

Per indicare il WC non vengono utilizzati i classici simboli per gli uomini e le donne, bensì un sistema molto più caratteristico, con i camosci. Il bagno degli uomini è identificato con il camoscio maschio, riconoscibile dalle corna e dalla barba, il bagno delle donne con il camoscio femmina, senza corna e senza barba. In realtà ci risulta che anche le femmine del camoscio abbiano le corna, ma abbiamo preferito essere discreti e non chiedere la situazione familiare degli esemplari ritratti...

I camosci utilizzati per riconoscere i bagni.

Il termine Fodara deriva dal ladino e significa letteralmente pascolo delle pecore. Esistono altri esempi simili, come ad esempio Fedaròla a Cortina o Fedares in Val Badia.

Se volete allungare un po' la gita, potreste approfittare per visitare il Rifugio Sennes che, da qui, dista circa cinquanta minuti. Rispetto a dove siete arrivati, oltrepassate il rifugio e prendete il sentiero 7. Dopo pochi minuti prendete la scorciatoia a destra, sempre lungo il sentiero 7 e proseguite fino raggiungere il Rifugio Sennes Si tratta di un tragitto tutto in leggera salita, sempre ben segnalato. Se volete avere un'idea del percorso, cliccando qui è possibile vederlo su Google Maps, mentre, da qui, è possibile scaricare il tracciato GPX dell'escursione. Una volta raggiunto Sennes, potrete tornare facilmente a Ra Stua seguendo la nostra pagina sull'escursione da Malga Ra Stua al Rifugio Senes, che potrete trovare qui:

Da Sennes a Ra Stua.
Da Malga Ra Stua a Sennes Escursione da Malga Ra Stua al Rifugio Sennes, nel Parco Naturale Fanes Senes Braies. 3h 00' - 11 km - Impegnativa
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Come arrivare

Per raggiungere Malga Ra Stua, in bassa stagione, il modo più semplice è usare l'automobile. Nei mesi di luglio e agosto, infatti, la strada da Sant'Uberto viene chiusa al traffico. In questo caso, dovrete lasciare la macchina a Fiames e prendere la navetta, ma ne parleremo meglio tra poco, nel capitolo dei mezzi pubblici.

Se la strada fosse aperta, dal centro di Cortina è necessario raggiungere il parcheggio Sant'Uberto, conosciuto anche con il nome tornichè. Da qui dovrete proseguire lungo la stretta e ripida strada asfaltata, in direzione della malga, dove troverete un posteggio gratuito con circa cinquanta posti auto.

Considerate che Ra Stua è il punto di partenza di molte gite, è quindi consigliabile arrivare la mattina presto, per non trovare tutti i posti occupati. Dal centro di Cortina, il viaggio vi occuperà all'incirca venticinque minuti.

SS 51 25 minuti

Purtroppo non esistono mezzi pubblici che portano a Malga Ra Stua. L'autobus urbano arriva fino a Fiames, da cui dovrete camminare almeno due ore e mezza per poter arrivare alla malga. L'unica soluzione sono le navette private, che però sono attive solo in alta stagione.

Ipotizziamo quindi che siano i mesi di luglio e agosto, in alta stagione; in questo caso il primo passo è prendere il bus urbano n°1 che parte dalla Stazione di Cortina d'Ampezzo, e, dopo circa un quarto d'ora, scendere alla fermata del campo sportivo di Fiames.

Una volta al campo sportivo, per raggiungere il punto di partenza delle navette attraversate la strada. Il biglietto della navetta si acquista direttamente a bordo, ed il prezzo è di circa 10€ a persona. Prima di dare per scontata la presenza dei mezzi, chiedete sempre una conferma: il modo più semplice è contattare il Parco delle Dolomiti d'Ampezzo.

Bus n°1 15 minuti

Per acquistare i biglietti del bus, potete invece rivolgervi alla biglietteria degli autobus, che sorge all'interno dell'ufficio informazioni turistiche. Attenzione, in quanto potrebbe chiudere per la pausa pranzo.

Navetta 10 minuti

Se non avete l'automobile, potreste considerare di prendere un Taxi. Da Cortina a Malga Ra Stua il costo sarà di circa 50€. Se è attivo il servizio navetta, potreste scendere a Fiames e spendere all'incirca 30€. I prezzi potrebbero variare, sia dal tipo di mezzo che dal numero di persone. Sarebbe meglio chiedere prima un preventivo. I Taxi si trovano sia in Piazza Roma che alla stazione delle corriere, oppure potete cliccare qui per il loro sito ufficiale.

Taxi 15/25 min.

Nonostante questa sia gita una gita piuttosto lunga, potreste voler raggiungere Malga Ra Stua a piedi. L'escursione dal parcheggio Sant'Uberto vi impegnerà per circa un'ora e mezza, per una lunghezza di circa tre chilometri.

Sentiero 6 90 minuti

Se decidete di salire a piedi, vi consigliamo di leggere la nostra pagina sull'escursione da Sant'Uberto a malga Ra Stua. La trovate qui sotto:

Gita da Sant'Uberto a Ra Stua.
Da Sant'Uberto a Ra Stua Escursione che, dal parcheggio Sant'Uberto, porta a Malga Ra Stua, camminando nel bosco. 2h 30' - 6 km - Intermedia

Per qualsiasi dubbio possiate avere, potete consultare l'ufficio per le informazioni turistiche che si trova in centro.

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Informazioni utili

La gita che porta al Rifugio Fodara dovrebbe essere affrontata solo in estate. In inverno il tracciato non viene battuto né con gatti delle nevi, né con motoslitte, quindi diventa molto difficile percorrerlo in sicurezza, pur non venendo chiuso. I mesi più indicati per l'escursione sono quelli che vanno tra maggio e novembre. Si tratta di una stima leggermente cautelativa, ma purtroppo non è possibile sapere in anticipo quando nevicherà o quando la neve si scioglierà.

Se decidete di mangiare in rifugio, di solito, le strutture sono aperte per gran parte dell'anno. Se non volete avere brutte sorprese, nei momenti di bassa stagione è sempre meglio telefonare, per verificare l'effettiva apertura.

Quando andate in gita, consigliamo sempre di usare un abbigliamento adeguato, a partire dalle scarpe, che devono essere robuste. Portate sempre uno zaino con almeno un po' di acqua, una merendina e una giacca per la pioggia. Se non siete abituati alle escursioni, prima di avventurarvi vi consigliamo di leggere i nostri consigli per una gita piacevole e senza imprevisti:

Camminare in montagna in sicurezza.
Camminare in montagna Alcuni consigli per affrontare la montagna in modo sicuro e su come preparare lo zaino. Tempo di lettura: 8 min.

Vogliamo sottolineare che, nei parchi Dolomitici, ci sono delle regole da rispettare. Le principali sono:

Quando affrontate un'escursione, prestate sempre attenzione. CiaoCortina non può essere ritenuta responsabile per eventuali variazioni, disguidi, errori, danni a cose, persone o inconvenienti che potrebbero verificarsi lungo il percorso. Per maggiori informazioni, cliccate qui.Link Interno

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Conclusione

Sperando che questa gita da Ra Stua a Fodara Vedla vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potrete trovare altre bellissime escursioni, a Cortina e dintorni, cliccando qui.Link interno

Se volete ringraziarci potete farlo visitando la pagina Sostienici.Piccolo cuore Se, invece, volete suggerire una modifica, proporre qualcosa o farci solo un saluto, nella sezione Info e Contatti,Icona Email troverete i diversi modi per raggiungerci.

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