Introduzione
Il campanile di Cortina, o come lo chiamano gli ampezzani, "el Cianpanín", con i suoi 73 metri di altezza, è senza ombra di dubbio il simbolo più rappresentativo di Cortina, oltre che la raffigurazione dell'orgoglio e dello stato di benessere raggiunto dal paese nel 1800. Scopriamo insieme la storia della sua costruzione ed alcune curiosità.
La Storia
Il campanile di Cortina, come lo conosciamo oggi, è stato eretto da Silvestro Franceschi per sostituire la vecchia torre campanaria del 1590, tra l'altro abbastanza anonima, che stava cominciando a dare qualche segno di cedimento.
I problemi iniziarono con la fessurazione di una campana, ma successivamente peggiorarono con il distacco di sassi e di calce dalla struttura. Per evitare ulteriori incidenti, nel 1846, il comune di Cortina decise di demolire il precedente campanile per costruirne uno nuovo.
Venne eretta una torre campanaria provvisoria in legno, per non fermare lo scandire delle ore. Si trattava, infatti, di un'epoca in cui quasi nessuno aveva un orologio al polso, serviva inoltre un modo per segnalare le celebrazioni liturgiche e le manifestazioni di preghiera.
Dopo aver vagliato una grande serie di progetti, l'amministrazione comunale decise di seguire l'idea dell'ingegnere Viennese Hermann Bergmann, che disegnò un campanile in stile neogotico, né tirolese, né cadorino. Questa decisione fu sicuramente condizionata dall'indole degli Ampezzani dell'epoca che, complice l'autonomia di cui avevano sempre goduto, non si sentivano né completamente italiani, né completamente tedeschi.
Il campanile venne realizzato in Dolomia, la stessa candida pietra di cui sono composte le Dolomiti che lo custodiranno. Venne individuata una cava perfetta per questo tipo di roccia in località Crepedel, nei pressi di Acquabona, una frazione di Cortina.
Il nome Crepedel proviene dal fatto che lì finivano i prati ed iniziavano i crepe, ovvero le rocce, del monte Faloria. Se volete scoprire perché la pietra delle Dolomiti è così chiara, vi invitiamo a leggere la nostra pagina sulla storia geologica delle Dolomiti, che trovate di seguito:
Lo scavo delle fondamenta ebbe inizio nel maggio del 1852, ma per sentire il suono della prima campana si dovrà aspettare fino al 1858. Tutta la costruzione si svolse tra una serie di problemi logistici, amministrativi e sociali molto interessanti, che vengono raccontati per filo e per segno nel libro "El Cianpanín, di Mario Ferruccio Belli. Lo troverete meglio citato nelle fonti, a fine articolo. Per i più curiosi, di seguito, riassumiamo i punti salienti:
- Il campanile sarebbe sorto su un terreno incapace di sostenere tutto quel peso. Venne quindi scavata una grande buca e vennero conficcate nel terreno 400 piante di larice per dare maggiore sostegno alle fondamenta. La stessa tecnica è stata usata anche nella costruzione della città di Venezia, le fondamenta della città più bella del mondo sono state rinforzate con il legno dei boschi delle Dolomiti.
- Nel frattempo, nella cava di Crepedel, si andavano tagliando le pietre necessarie per la costruzione delle mura, che vennero poi trasportate in paese a dorso di buoi.
- Le pietre, tagliate della misura corretta dagli scalpellini, vennero utilizzate per realizzare il basamento e successivamente le mura della torre. Ogni anno si saliva di qualche metro. Prima dell'arrivo dell'inverno il cantiere veniva chiuso, si segnava sul punto più alto la data corrente e la costruzione si metteva in pausa per l'inverno.
- La primavera dopo si ricominciava, pietra dopo pietra, fino ad arrivare alla cella campanaria. Qui venne realizzata una grande struttura in legno, dove si sarebbero poi installate le campane, dietro alle aperture preposte a far uscire il suono.
- La struttura prosegue completamente in pietra fino al tetto, realizzato in rame con struttura interna in legno.
- Per le opere più complesse, come ad esempio la balaustra ed i pinnacoli, la pietra di Crepedel non era indicata, si decise quindi di utilizzare un granito meno friabile, estratto dalla cava di Falzes, in Val Pusteria.
Le Campane
Un campanile così maestoso non poteva avere un concerto di campane che non fosse all'altezza. Per questo motivo il comune di Cortina, nonostante le grosse spese sostenute fino a quel momento, non volle risparmiare. Ad Innsbruck esisteva una ditta con cui il comune aveva già avuto modo di lavorare, e che si era dimostrata molto seria. All'epoca si chiamava Grassmajer, oggi è conosciuta come Grassmayr ed è ancora attiva nel settore. Qui potete visitare il loro sito ufficiale, anche se è solo in tedesco. Inizialmente si pensò di lasciare tre campane come in origine, ma in seguito si decise di passare ad un concerto più ampio, su sei campane, armonizzato nella tonalità del Si bemolle.
Il concerto delle campane è stato così composto:
- La piccola in FA (peso: 120 kg)
- La seconda in RE (peso: 192 kg)
- La terza in SIb (peso: 361 kg)
- La quarta in FA (peso: 860 kg)
- La quinta in RE (peso: 1,455 t)
- Ed infine la grande in SIb (peso: 3,074 t)
Le campane, che allietano coloro che si trovano a passeggiare in Corso Italia, sono le stesse che furono forgiate nel 1857. Forse non tutti sanno che gran parte delle campane che si sentono suonare oggi in Italia, infatti, non sono quelle originali, ma sono delle copie. La prima guerra mondiale rese necessarie enormi quantità di piombo per creare cannoni e le campane delle chiese erano il modo più semplice per ottenerlo.
Quelle di Cortina furono però salvate grazie all'intervento dell'imperatore Carlo d'Austria che, passando per il territorio ampezzano e sentendole suonare, decise di risparmiarle dalla forgia. A memoria di questo evento è stata posta una targa commemorativa sulla porta del campanile. Pensate che la ditta Grassmayr, prima della guerra, aveva forgiato oltre 1048 campane, di queste, ad oggi, ne sopravvivono solo nove, di cui sei a Cortina.
Curiosità
Prima di concludere, vogliamo raccontarvi, in questo capitolo, alcune curiosità sul Campanile:
- Durante tutta la costruzione della torre campanaria non si ebbe nessun incidente grave, nessun ferito grave e nessun morto, nonostante le altezze a cui si lavorava.
- La sfera dorata posta sulla punta del campanile ha un diametro di 1,10 metri ed è realizzata in rame ricoperto di oro zecchino. Per rivestire d'oro la sfera, vennero fusi 60 ducati d'oro.
- Non esiste una cifra precisa del costo della costruzione, perché si sono persi i registri, ma si stima una spesa di 200.000 fiorini dell'impero austriaco, a fronte dei 70.000 preventivati. La spesa è stata completamente a carico della comunità d'Ampezzo. La cifra comprende tutte le spese sostenute, comprese campane ed orologio, e può essere convertita, all'incirca, in cinque milioni di euro attuali.
- Per cercare di contenere i costi, rispetto al disegno originale di Bergmann, il campanile è stato leggermente accorciato. Fortunatamente, nel contesto dove è inserito, questa caratteristica passa quasi inosservata, ma se guardate bene il campanile dalla terrazza dell'Hotel Ancora, vedrete che è leggermente tozzo. Il basamento è stato accorciato di quasi due metri ed è stato ridotto lo spazio sotto la prima finestra. Se siete appassionati dell'argomento, vi invitiamo a leggere il libro di Giuliano Cilione, citato qui sotto, nel capitolo sulle fonti, dove viene trattato in modo approfondito l'argomento. Lo trovate presso la biblioteca di Cortina.
- Nonostante sia stato visitabile per diversi anni, al momento il campanile è chiuso al pubblico. Saltuariamente alcuni ospiti illustri vengono accompagnati sulla cima, da cui si gode uno splendido panorama.
- Nel 1999 la cella campanaria è stata completamente restaurata e messa in sicurezza. Prima di tale data la salita sul campanile non era consigliabile a chi soffriva di vertigini. L'ascesa risulta ancora piuttosto impegnativa per chi ha il timore dell'altezza, parliamo per esperienza diretta. Non vogliamo immaginare come fosse prima della creazione dei parapetti.
- Nel 2006 c'è stato un altro grande restauro con messa in sicurezza degli esterni della torre, in seguito al distaccamento di qualche pietra dal parapetto. Si è inoltre provveduto ad una pulizia totale, con il ripristino estetico di tutte le parti in pietra e legno.
- Si è discusso per anni sull'effettiva altezza del campanile, ma durante il restauro del 2006 venne misurata con estrema precisione: la cuspide raggiunge i 70,17 metri, mentre la punta della croce si trova a 73,27 metri. Nelle "storie da bar" si tendeva, invece, ad alzarlo di qualche misura, arrivando anche a 78 metri.
- L'orologio del campanile è stato realizzato dai fratelli Lacedelli da Meleres, una frazione di Cortina. Pesava 400 chili, poteva essere visto da tutti e quattro i lati, ed era abbastanza grande perché l'ora fosse leggibile da tutta la valle. Ha funzionato per oltre 100 anni fino a quando, negli anni '70, è stato sostituito da uno più moderno. Il meccanismo originale può essere visto al museo etnografico delle Regole d'Ampezzo, di cui potete leggere il nostro articolo di seguito:
Le fonti
La stesura di questa pagina è in gran parte ispirata dal bellissimo libro "El Cianpanín, storia del campanile di Cortina d'Ampezzo" di Mario Ferruccio Belli, dove l'autore descrive in modo molto dettagliato la nascita della torre campanaria, alternandola con documenti dell'epoca, fotografie e curiosità. Si tratta di un bellissimo libro da acquistare o da regalare.
Molte delle informazioni più tecniche ed alcune immagini sono state estratte dal libro "Il campanile di Cortina d'Ampezzo, l'architettura del compromesso", di Giuliano Cilione, conservato nella biblioteca civica di Cortina. Il testo contiene approfondimenti molto interessanti su estetica e proporzioni del campanile, visti con l'occhio esperto di un architetto. Ringraziamo l'autore per avercelo segnalato e per averci concesso l'utilizzo di alcune immagini.
Conclusione
Sperando che questa pagina sul campanile di Cortina vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potete leggere altri interessanti articoli su cosa fare e cosa vedere a Cortina sulla nostra Home Page.
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