I musei delle Regole

I musei Zardini, Rimoldi e quello etnografico comprendono una collezione artistica, una di fossili ed una sulla storia di Cortina: due si trovano nelle sale dell'Alexander Hall ed uno alla "Ciasa de ra Regoles".

Introduzione

I Musei delle Regole di Cortina d'Ampezzo sono tre musei che hanno lo scopo di mantenere viva la cultura e la tradizione ampezzane. Il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi è una pinacoteca allestita all'interno della Ciasa de Ra Regoles. Il Museo Paleontologico Rinaldo Zardini ed il Museo Etnografico delle Regole d'Ampezzo sorgono all'interno dell'Alexander Hall, un centro polifunzionale a pochi passi dal centro di Cortina.

Il piano interrato del museo delle regole di Cortina all'Alexander Hall

Il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi

Il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d'Ampezzo è stato inaugurato nel 1974 a seguito della donazione da parte della vedova di Mario Rimoldi, la signora Rosa Braun, della sua collezione di opere d'arte a favore delle Regole d'Ampezzo.

La pinacoteca Rimoldi a Ciasa de ra Regoles, a Cortina d'Ampezzo

La raccolta vanta oltre trecento opere, ed è considerata una delle collezioni private tra le più complete per l'arte moderna italiana. All'interno del museo sono esposte le opere di molti grandi pittori italiani di inizio 900, tra cui artisti del calibro De Chirico, Morandi, Martini, De Pisis e Rotella.

Le sale del Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi a Cortina

L'esposizione è sviluppata su due piani e vi permetterà di osservare molte grandi opere, come ad esempio il Soldatino francese di de Pisis, le Bagnanti di Carena, la Zolfara di Guttuso, il San Sebastiano di Garbari, l'Ile des charmes di Savinio ed il Concerto di Campigli, ma non solo.

Senza dubbio vale la pena visitare il museo, sia che siate amanti dell'arte o semplici curiosi, anche perché il costo del biglietto è davvero molto onesto. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale del museo Rimoldi.

Gli interni della Ciasa de ra Regoles

Rimoldi, oltre ad essere stato un grande appassionato d'arte, ha svolto un ruolo fondamentale nella crescita culturale di Cortina d'Ampezzo, sia come sindaco che come presidente di diverse associazioni culturali. La vita del mecenate è stata intensa: dopo aver intrapreso gli studi alberghieri a Roma, si è appassionato all'arte e ha cominciato a collezionare opere di artisti emergenti, come De Pisis.

Una sedia dove godere dell'Opera

Grazie all'ampliamento della sua collezione, ha stretto numerosi legami nell'ambiente artistico dell'epoca, organizzando diverse mostre a Cortina, prima a livello provinciale e successivamente nazionale.

Oltre alla sua passione per l'arte, Rimoldi, è stato anche il gestore dell'Hotel Corona di Cortina. Nel corso degli anni ha ospitato diversi artisti, tra cui, ad esempio, Giorgio De Chirico, che ha trascorso le vacanze di Natale qui, ed ha persino composto una poesia per l'occasione.

Alcune opere esposte nel Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi

La vita di Rimoldi è stata senza dubbio ricca e affascinante. Se desiderate approfondire ulteriormente vi invitiamo a leggere la pagina Wikipedia a lui dedicata.

Fai una donazioneAiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

Il Museo paleontologico Rinaldo Zardini

Il Museo Paleontologico Rinaldo Zardini nasce nel 1974, grazie ad una donazione di Rinaldo Zardini che, con la sua generosità, ha voluto far conoscere a tutti gli appassionati la geologia e la paleontologia delle Dolomiti Ampezzane.

Le sale del Museo paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina

Si tratta di una delle più grandi collezioni di fossili esistenti, oltre ventimila esemplari appartenenti ad oltre mille specie diverse. Al suo interno è possibile vedere moltissimi reperti di creature marine che vivevano in queste zone, prima che la deriva dei continenti facesse emergere le Dolomiti fuori dall'acqua.

... Si tratta di una delle più grandi collezioni di fossili esistenti, oltre 20.000 esemplari...

I fossili sono perfettamente conservati e, nella maggior parte dei casi, è possibile vedere anche i più piccoli particolari, come i forellini da cui le spugne Fossili assorbivano l'acqua, nonostante siano passati quasi duecentocinquanta milioni di anni.

Vista in dettaglio del fossile bivalve Megalodon

Studiosi da ogni parte del mondo vengono a visitare questa collezione che, negli anni, è stata ulteriormente ampliata, grazie all'aiuto di molti appassionati, che hanno portato alla luce nuovi esemplari, tra cui anche fossili vegetali.

Tra i materiali più significativi sono esposti numerosi esemplari di Megalodon bivalve, organismi adattati a un ambiente marino tropicale poco profondo, come quello che ha preceduto la genesi delle Dolomiti. Un piccolo spazio è dedicato anche alla ricostruzione dello studio personale di Zardini.

Ricostruzione dello studio di Rinaldo Zardini a Cortina

La collezione è una delle più complete d'Europa e comprende anche alcuni esemplari di ambre vecchie milioni di anni. Non tutti sanno, a proposito, che Cortina è una zona molto interessante dal punto di vista paleontologico.

Sotto le Tofane sono stati scoperti gli invertebrati conservati in ambra più antichi del mondo. Essi hanno oltre 230 milioni di anni e sono precedenti di 100 milioni di anni a qualsiasi altro ritrovamento globale di invertebrati preservati nell'ambra, meritando così il nome di Ampezzoa triassica.

Esposizione al Museo paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina d'Ampezzo

Questa scoperta è stata davvero molto importante per i geologi di tutto il mondo, si potrebbe dire che ha cambiato la storia, qui potete leggere un articolo del Corriere che ne parla.

Il Museo paleontologico Rinaldo Zardini è, senza ombra di dubbio, un bellissimo museo, ideale anche per i bambini, in quanto è possibile osservare la storia del mondo con i propri occhi, e non sui libri di testo. Noi però vogliamo consigliare la visita di questo museo a tutti, in quanto è oggettivamente interessante, anche al di fuori dell'ambiente puramente didattico. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale del Museo Paleontologico.

Alcuni fossili esposti in una vetrina

Vogliamo concludere questo capitolo con due parole su Rinaldo Zardini: nasce a Cortina nel 1902 ed è sempre stato un grande appassionato di fotografia. La sua attività naturalistica inizia con la catalogazione della biodiversità ampezzana, di cui è possibile vedere i risultati nella prima stanza del museo.

Nel 1935 Rinaldo raccolse il suo primo fossile e, da allora, continuò a raccogliere, studiare e catalogare diversi reperti fossili, arrivando ad avere una delle collezioni più grandi e di maggiore interesse al mondo. Gran parte degli studi di Zardini si concentrano sulle faune cassiane dell'era ladinica, una delle epoche del triassico.

Un dettaglio dei fossili più piccoli, ma non meno interessanti

Approfondì così bene l'argomento dei fossili che i suoi libri sono diventati testi di studio universitari. L'opera più importante di Zardini fu senza dubbio "Fossili di Cortina: atlante degli Echinodermi" del 1973.

... gli venne conferita la laurea honoris causa in scienze naturali...

Il contributo di Zardini nel mondo dei fossili fu così ampio che gli venne conferita la laurea honoris causa in scienze naturali e venne nominato ricercatore affiliato dello Smithsonian Institute di Washington.

Se volete approfondire maggiormente la storia geologica di Cortina, vi invitiamo anche a leggere il nostro articolo. Lo trovate di seguito:

Storia geologica delle Dolomiti
Geologia delle Dolomiti Come si sono formate le Dolomiti e la Dolomia, la roccia calcarea di cui sono composte. Tempo di lettura: 9 min
Fai una donazioneAiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

Il Museo Etnografico delle Regole d'Ampezzo

Il Museo Etnografico delle Regole d'Ampezzo è un'esposizione dedicata alla cultura e alla tradizione ampezzana. Questo patrimonio culturale è stato preservato, nel corso dei secoli, grazie alla vigilanza sul territorio da parte delle Regole d'Ampezzo.

La sede del museo è stata ricavata in una storica segheria alla veneziana, il cui edificio è stato completamente ristrutturato.

La vista dall'esterno del Museo etnografico delle Regole d'Ampezzo a Cortina

Il museo è strutturato su tre piani, ognuno dedicato ad un tema specifico, ma tutti riguardanti la storia di Cortina e delle Regole d'Ampezzo.

Si passa dalla vita in montagna, con gli approfondimenti sulle varie attività silvo pastorali, alle ingegnose soluzioni adottate per garantire a tutte le famiglie uno stile di vita equo.

Una sala del museo di Cortina

Per secoli, ed in parte ancora oggi, la vita in Ampezzo era regolamentata dai Laudi, uno statuto di diritti e doveri dei partecipanti alle Regole, detti Regolieri. Tutto questo era fatto, ad esempio, per permettere agli abitanti di ricevere gratuitamente il legname per le riparazioni di casa o per il fuoco, garantendo l'equità della divisione e la sostenibilità della raccolta della legna.

Abiti storici ampezzani esposti al museo etnografico delle regole

Oltre alle testimonianze di quello stile di vita, è possibile vedere alcune delle opere di artigianato locale, come la filigrana d'argento e i vestiti tradizionali.

Tra tutte le curiosità ce ne sono due che più hanno particolarmente attirato la nostra attenzione. La prima è, senza dubbio, il Fucile Gilardoni, la prima arma letale ad aria compressa al mondo. Era molto silenzioso e non faceva fumo quando sparava, quindi offriva un enorme vantaggio tattico. Fu costruito da Bartolomeo Gilardoni, orologiaio e fabbro di Cortina d'Ampezzo.

Una ricostruzione del castello di Podestagno

La seconda è la ricostruzione in scala del Castello di Podestagno, un tempo roccaforte fondamentale per la difesa d'Ampezzo, ed oggi presente solo come ruderi. Per chi volesse visitare la Rocca di Podestagno esiste una bellissima passeggiata che, dalla località di Ra Stua, porta alla roccaforte, la descriviamo nella pagina qui sotto:

Da Sant'Uberto a Podestagno
Da Sant'Uberto a Podestagno Breve passeggiata alla Rocca di Podestagno, un luogo storico di grande importanza. 40 min - 3 km - Facile

Oltre a queste due opere è comunque possibile vedere altri reperti singolari, come ad esempio il meccanismo originale dell'orologio del campanile di Cortina, oltre che altri interessanti strumenti della vita in Ampezzo, corredati da fotografie e schede descrittive molto interessanti.

La sala del museo con il meccanismo dell'orologio del campanile di cortina

Sicuramente il Museo Etnografico delle Regole d'Ampezzo è una visita d'obbligo per chiunque sia affascinato dalla vita nel passato, che era senza dubbio meno facile della nostra, e da chiunque abbia a cuore la tradizione ampezzana.

Per chi volesse maggiori informazioni, potete visitare il sito ufficiale del museo etnografico, oppure potreste guardare il canale YouTube del museo, dove vengono descritte alcune delle opere esposte.

Alcune fotografie d'epoca, esposte nel museo etnografico

I tre musei delle Regole d'Ampezzo sono, sicuramente, delle ottime alternative per trascorrere qualche ora a Cortina d'Ampezzo, specialmente se il tempo non è dei migliori.

Fai una donazioneAiutaci a restare senza pubblicità con una piccola offerta.Icona cuoreDona ora!

Le Regole d'Ampezzo

Durante la lettura potreste esservi chiesti: ma cosa sono le Regole d'Ampezzo? Si tratta di un istituto di proprietà collettive, nata con lo scopo di preservare i boschi ed i pascoli dallo sfruttamento e di garantire un utilizzo responsabile da parte dei Regolieri, ovvero gli eredi delle famiglie originarie di Cortina.

La Ciasa de ra Regoles a Cortina

Ad oggi i compiti delle Regole si sono evoluti e comprendono anche la gestione del loro patrimonio, compreso quello culturale. Il lavoro svolto da questa istituzione è stato così ben fatto che Mario Rimoldi e Rinaldo Zardini, a cui sono dedicati i due omonimi musei, hanno deciso di regalare proprio alle Regole d'Ampezzo la loro collezione, in modo da preservarla per le future generazioni.

Fossili e piccozza al museo paleontologico Rinaldo Zardini

Se volete avere maggiori informazioni su questa secolare istituzione, potrete trovare maggiori informazioni sul capitolo dedicato nella pagina sulla storia di Cortina, che trovate qui:

La Storia di Cortina
La Storia di Cortina Una breve storia di Cortina. Dall'uomo di Mondeval ai giorni nostri, con i punti più salienti. Tempo di lettura: 14 min

Conclusione

Sperando che questa pagina sui musei delle Regole di Cortina d'Ampezzo vi sia piaciuta, prima di salutarvi, vi ricordiamo che potete leggere altri interessanti articoli su cosa fare e cosa vedere a Cortina sulla nostra Home Page.Link interno

Se volete ringraziarci potete farlo visitando la pagina Sostienici.Piccolo cuore Se, invece, volete suggerire una modifica, proporre qualcosa o farci solo un saluto, nella sezione Info e Contatti,Email icon troverete i diversi modi per raggiungerci.

Articoli correlati

Il campanile di Cortina
Il campanile di Cortina Tutto quello che c'è da sapere sul campanile di Cortina, visibile da qualsiasi punto della valle. Tempo di lettura: 6 min
Storia geologica delle Dolomiti
Geologia delle Dolomiti Come si sono formate le Dolomiti e la Dolomia, la roccia calcarea di cui sono composte. Tempo di lettura: 9 min
Il sacrario militare di Pocol
Il sacrario militare di Pocol L'ossario che sovrasta Cortina. Una meta poco conosciuta, ma di sicuro interesse storico. Tempo di lettura: 6 min